La serie Manifesti Strappati, ispirata da grandi artisti come Mimmo Rotella e Paolo Monti, indaga il fine vita dei manifesti che spesso distrattamente incontriamo sui muri delle vie cittadine. Manifesti che non svolgono più la loro iniziale funzione pubblicitaria, ma diventano essi stessi, nella loro inconsapevole trasformazione, opere informali. Gli strappi, le lacerazioni, le rotture, casuali ma anche opera dell’uomo, consentono a questa ricerca un’esperienza fotografica astratta, dettagli figurativi di ispirazione cubista, staccando la materia e riproducendo fotograficamente i segni ed i simboli, evidenziando l’importanza dell’azione del caso, elemento che artisticamente mi ha sempre interessato. Utilizzare il medium Polaroid, con la sua altrettanto imprevedibilità realizzativa, contribuisce a rafforzare ulteriormente lo stato emotivo della casualità insita in queste opere.
The series Manifesti Strappati, inspired by great artists such as Mimmo Rotella and Paolo Monti, investigates the end of life of posters that we often casually find on the walls of city streets. Posters that no longer fulfill their initial advertising function, but become themselves, in their unconscious transformation, informal works. The tears, lacerations, cracks, random but also man-made, allow this research an abstract photographic experience, cubist-inspired figurative details, detaching the material and photographically reproducing the signs and symbols, highlighting the importance of the action of the case, an element that artistically has always interested me. Using the medium Polaroid, with its equally unpredictable realization, further contributes to the emotional state of randomness inherent in these works.